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Uno studio sull’efficacia del cannabidiolo per uso topico su 187 pazienti affette da vulvodinia

Vulvodinia.eu è il portale di divulgazione scientifica dell’Associazione Italiana Vulvodinia (AIV): qui si possono trovare ricerche scientifiche, articoli, pubblicazioni, corsi, congressi, tesi di specializzazione e di dottorato, sul tema del dolore vulvare.

 L’AIV ha l’obiettivo di creare una rete tra professionisti che si occupano di vulvodinia e di dolore pelvico cronico, affinchè possano condividere l’esperienza di ricerca su tutto il territorio nazionale, contribuendo a diffondere le conoscenze  sulla diagnosi e sulla cura della vulvodinia. L’AIV si propone anche di stimolare attivamente la formazione e la ricerca.

In occasione del Primo Congresso dell’AIV a Roma, svoltosi il 4 novembre di quest’anno, l’Associazione ha invitato gli studiosi impegnati nella ricerca scientifica sul tema ad un call for abstract. L’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo e, tra i dieci abstract pervenuti, c’è anche quello di un importante studio che ha catturato la nostra attenzione.

Parliamo dello Studio Osservazionale sull’efficacia del Cannabidiolo (CBD) per uso topico in una popolazione affetta da Vestibulodinia, a cura delle Dottoresse Rossana Cirillo e Daniela Paolucci e del Professor Francesco Puppo.  La vestibulodinia è un tipo di vulvodinia localizzata al vestibolo della vagina.

Riportiamo parte dell’abstract del congresso reperibile sul sito dell’AIV Vulvodinia.eu 

Studi scientifici hanno evidenziato il potere antinfiammatorio del CBD. Queste evidenze hanno permesso di valutare la risposta terapeutica di pazienti arruolate per CBD mediante preparati galenici standardizzati ad uso topico.  Da qui si è partiti a valutare l’applicazione topica di CBD nella Vestibulodinia. Sono state selezionate 187 pazienti affette da Vestibulodinia di età dai 18 ai 55 anni. Prescritto loro, previo consenso informato, CBD in soluzione oleosa e istruite alla auto-somministrazione con massaggio di vestibolo, piccole labbra, clitoride a dosaggi crescenti, calibrati su ogni singola paziente”.

L’analisi dei dati raccolti nello studio consente di trarre conclusioni incoraggianti!

Sia i sintomi oggettivi che quelli soggettivi delle pazienti sono risultati progressivamente attenuati in tutti i cinque parametri presi in esame!

(Parametri Oggettivi: Swab test positivo – Allodinia; Valutazione ipertono muscolare vulvo-perineale con osservazione e test digitale.

Parametri Soggettivi: Bruciore/Dolore Spontaneo -score 0–10*-; Bruciore /Dolore Provocato -score 0–10*- *Riportati su una scala 4 (0 = 0,  1 =2-3,  2= 8-7,  3=9-10); Dispareunia – Scala di Marinoff -0 – 1 – 2 – 3-).

 In particolare, per quanto riguarda la dispareunia (rapporti sessuali dolorosi, frequenti in donne con vulvodinia e vestibolodinia): se il 78% dei soggetti si collocava inizialmente sul livello massimo della Scala di Marinoff (livello 3, ovvero impossibilità di rapporto penetrativo), dopo 6 mesi l’87%  delle pazienti si è collocata al livello 0, che corrisponde all’assenza di dolore nei rapporti.

Studi e risultati come questi ci regalano grande gioia per diversi motivi. Prima di tutto ci dicono che oggi c’è una maggiore attenzione sulla vulvodinia e  sul dolore genito-pelvico e sessuale, tanto che stanno crescendo gli studi scientifici su questi temi. Inoltre, il cannabidiolo, che noi di Mirya abbiamo voluto fortemente nei nostri prodotti per le sue proprietà antinfiammatorie, sottoforma di cristalli di CBD puri al 99%, si sta dimostrando sempre di più un valido aiuto nel trattamento di queste patologie, che sono fonte di grave sofferenza per molte donne. Cresce la speranza per un futuro sempre più libero dai dolori!


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