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Mestrualità e Draghi

Sono stata una ragazzina “piegata in due” dai crampi mestruali.

A scuola, quando succedeva, mia madre mi doveva venire a prendere.

Casa, divano o letto, borsa dell’acqua calda, contorta su di un fianco, chiusa.

Nei momenti peggiori, sul pavimento. Contorta anche qui, stringevo con una mano la gamba di una sedia, sul fresco delle grandi piastrelle esagonali, rosso scuro. Rosso che colava via dal mio corpo, rosso su cui poggiavo un corpo chiuso e dolorante.

Niente di organico, nulla che giustificasse il dolore.

Forse è per questo che da adulta mi sono interessata alla mestrualità, alle diverse fasi in cui entriamo ogni mese.

Alla luna che governa i nostri flussi interni e non solo i mari.

Ho viaggiato in diverse parti del mondo, per incontrare ginecologhe illuminate,  donne sapienti che insegnano ritualità antiche,  o che portano novità sull’anatomia femminile.

Ho amato studiare nei gruppi di donne provenienti da varie parti del mondo, offrivano approcci diversi alla Mestrualità.

Dalle giornate piovose di Londra, in un salone color panna, con schede anatomiche, stoffe rosse e la rappresentazione delle stagioni legate al ciclo femminile,  alle serate in Portogallo sotto la luna per scoprire approcci nuovi, racconti antichi, a riempire le narici di profumi dei fiori del mediterraneo.

I miei dolori sono scomparsi, oggi amo tutta la mia ciclicità, ho imparato ad ascoltare il corpo, ad apprezzare il flusso caldo che scorre via, conosco i significati profondi, le tecniche di rilassamento, conosco la strada per dare nuovamente importanza al sangue delle donne.

Ricordare che cos’è davvero la mestrualità è un viaggio dentro di sè, un cammino per ritrovare forza, stima, un contatto profondo con il proprio corpo: sentirlo, amarlo per com’è.

La mestrualità è anche la cartina al tornasole della salute della donna, di come gestisce le emozioni che abitano il suo corpo durante tutto il mese.

Sono affascinata dalle antiche culture pre-cristiane: avevano un approccio di sacralità al sangue mestruale.

Durante un seminario sulla sessualità legata al menarca, una donna inglese aveva un vecchio libro scritto da una tedesca nel 1988, ricordo bene questa data, 20 anni esatti ci distanziavano dal libro: parlava del Tempo del Dragone.

IL TEMPO DEL DRAGONE: il simbolo collettivo del potere delle donne mestruate, una forza non un peso, un dono non una scocciatura, una risorsa non un problema!

Il drago era uno dei simboli del femminile, uno di questi draghi/serpenti era Tiamat la Dea dell’era babilonese, la madre primordiale del popolo della Mesopotamia.

Questa Dea, aveva generato la terra attraverso il suo flusso mestruale. I babilonesi la onoravano, onoravano una donna per il suo potere di creare attraverso il suo corpo.

Si dice ci sia un legame simbolico con Mar Rosso (che rosso non è per nulla!): sulle sue sponde c’è una località che si chiama  Tihāmat Al-Ḥijaz  e Tihāmat ʿAsīr.

Il mar rosso come antico simbolo mestruale!

E’ importante preparare le ragazzine alla mestrualità, non è solo un flusso organico che si presenta una volta al mese.

Anche per una donna adulta è importante recuperare un rapporto sano con la mestrualità.

La mestruazione è indissolubilmente legata nostro concetto di femminile, alla nostra autostima a come mi rapporto con il mio corpo e alla sessualità.

Come entriamo nel menarca può incidere su tutta la nostra vita di donne, può influenzare il piacere, l’approccio alla sessualità e può incidere sulla salute del perineo.

Avere un flusso con meno dolore, uscire dalla vergogna che in alcune donne genera, ricontattare la forza della mestruazione è possibile e necessario.

BE PERIOD POSITIVE!

ISABELLA

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